DESCRIZIONE BLOG

Caro navigatore e internauta, che sei approdato in questo blog.... Benvenuto nella “piazza digitale” di Busnago e dintorni.
Se non sai cos’è un blog, potrai fartene un’idea cliccando nei sottostanti link:
Blog
Urban blog (questo blog)
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Per consigli, critiche, richieste e rimozione di qualche immagine personale, chi vuole, può scrivere a
Gianni Di Pasquale

giannid555@outlook.it
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f a c e b o o k

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esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale.
Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina di cui all’art. 1, comma III della L. n. 62 del 7.03.2001
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BUONA VISIONE e NAVIGAZIONE
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15 marzo 2014

TRASFERIMENTO (PROVVISORIO?) del BLOG su FACEBOOK


AVVISO 
A  tutti i visitatori del blog: 
"BUSNAGO E DINTORNI" 

Da qualche tempo, come qualcuno avrà notato, questo sito, è abbastanza "povero" di eventi e relativi post. 
Impegni di carattere famigliare mi hanno distolto nella ricerca ed elaborazione di nuovi post.
Ciò nonostante, "Busnago e dintorni" è stato ed è presente, come gruppo, nella sua pagina Facebook. 
In questo sito è molto più pratico e veloce pubblicare le stesse cose del blog.
Pertanto, chi si trovasse a visitare questa pagina, propongo di collegarsi al gruppo 
"BUSNAGO E DINTORNI" di Facebook cliccando (QUI).
Chi ancora non è membro del gruppo, può chiederne di farne parte 
cliccando nell'apposito "tasto" che si trova nella pagina stessa.
Grazie per la cortese attenzione e....
arrivederci su Facebook!
gianni dip.

9 febbraio 2014

ALESSANDRO PEDUCCI - SCRITTORE POETA e TRADUTTORE DIALETTALE VIMERCATESE


Vive a Vimercate un anziano signore di 93 anni, che all'età di di 25 anni ha avuto l’ispirazione di scrivere, in dialetto lombardo, storie e poesie.
Da pensionato ha scritto un bel libro nel quale racconta un anno della sua vita da ragazzo  vissuto  alla Cascina Santa Sofia di Vimercate.

Il libro ha per titolo:

“VOLTAS INDREE”
con sottotitolo “
"OLTRE CHE BEL L’E’ NECESSARI"
 Lascio la parola a Sergio Dossi, autore della prefazione al libro.
(per ingrandire cliccare sull'immagine)


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Questo libro scritto in dialetto Lombardo-Vimercatese, con a fonte pagina la  traduzione in italiano , ho avuto la possibilità di leggerlo diversi anni fa (ai tempi della gloriosa Pro Loco di Busnago).
Da allora ho sempre desiderato conoscerne l'autore, cosa che si è avverata solo poco tempo fa quando sul “Giornale di Vimercate” del 18 dicembre 2012, è stato pubblicato il seguente articolo che lo riguardava:
(per ingrandire cliccare sull'immagine)
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La lettura di questo articolo è stato per me un ulteriore stimolo per cercare e incontrare il Signor Peducci, cosa che è avvenuta nel mese di agosto del 2013.
Il video che segue documenta alcuni momenti di questo incontro.
(buona visione)

17 gennaio 2014

BUSNAGO 1 9 8 9 - FALÒ DI S. ANTONIO


C’era una volta, e in alcuni paesi della Brianza c’è ancora, il 
"Falò di Sant'Antonio".
A Busnago c’è stato un tempo nel quale questa tradizione popolare era stata ripresa e attuata dagli “Amici del Belgioioso”, un gruppo di volenterosi del rione Belgioioso. 
Poi, come molte attività basate sul lavoro volontario e la passione di poche persone, questa bella tradizione è stata abbandonata.
Il video che segue documenta il falò del 1989 dal quale traspare un clima di allegria e fratellanza espresso da giovani e anziani, i primi oggi padri e madri di famiglia, i secondi nonni e bisnonni, alcuni però non più con noi perché... passati a miglior vita.
Tra questi mi piace ricordare l'amico Guglielmo Chirico, una persona buona e gioviale che in queste occasioni amava esibirsi in piccole scenette con lo scopo di stimolare un sorriso tra le persone presenti. 

Il falò è stato acceso nel campo adiacente l'Osteria San Giuseppe.

7 gennaio 2014

IL CORTEO DEI RE MAGI A BUSNAGO - 2 0 1 4 e 1 9 8 9


Ieri 6 gennaio 2014
 a Busnago 
si è svolto il tradizionale

"CORTEO DEI RE MAGI"

All'evento, hanno partecipato numerose persone in costume.
Il corteo, partito dall'oratorio, 
ha percorso la via principale  fino a piazza meda 
e si è concluso all'interno della chiesa parrocchiale
nella quale, davanti all'altare,
era stata allestita la rappresentazione della 
Sacra Famiglia 
attorniata da bimbi-angioletti.
Il parroco Don Stefano
ha presieduto la cerimonia solenne, accompagnata da canti Natalizi 
e da un'esibizione del corpo bandistico musicale,
Oratorio S. Luigi di Busnago 
La cerimonia si è  conclusa con il  bacio, di tutti i presenti, al Bambinello
rappresentato da una piccola e bella statuina colorata .

Il video che segue documenta alcuni momenti 
di tutta la manifestazione.


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Segue ora un video del corteo dei Re Magi
Che si è svolto 25 anni fa nel lontano 1989.
A quel tempo il corteo principale partiva dalla piazza del Comune
dove confluivano tre piccoli cortei, ognuno con il suo "RE",
provenienti da tre rioni diversi nei quali era stato suddiviso il paese.
Il corteo completo sfilava per alcune vie del paese e si concludeva nel sagrato
della chiesa, dove era stata allestita una capanna con bimbi-angioletti
e la  Sacra famiglia 
alla quale i tre Re offrivano i loro doni.
Il video finisce qui, ma la manifestazione continuava in chiesa
con la cerimonia solenne e il bacio finale al Bambinello.
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Mi piace pensare che le immagini di questo video, abbiano un valore "storico".
Perché oggi, dopo 25 anni, alcune persone che vediamo nel filmato non sono più tra noi.
E tutte le persone in costume ora saranno sicuramente, padri e madri di famiglia 
e i più grandi anche nonne e nonni...


 NOTE:
Se qualcuno “ripreso” nei due video  NON volesse “apparire” può scrivere a:
Indicando la posizione (in minuti e secondi) della sequenza da eliminare.
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Chi volesse il file dei video può chiederlo (a costo zero)
scrivendo allo stesso indirizzo di cui sopra.

31 dicembre 2013

FINE ANNO 2013 e L'ANNO CHE VERRÀ 2014

Carissimi amici 
del blog "Busnago e dintorni"
Fine anno, tempo di propositi e consuntivi,
nel poco tempo di permanenza sulla rete, 
(1 anno e mezzo)

questo blog ha già ricevuto più di 
2.000 visite, 
con 4.000 pagine viste


Grazie di cuore a tutti gli amici e visitatori!

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In questo post di fine d'anno, vorrei pubblicare 
un certo brano musicale del compianto
Lucio Dalla,

che riflette il clima di crisi, quasi cronica che il nostro paese continua a generare,
e
visto che ad oggi, 31 dicembre 2013, non siamo ancora

“usciti dal tunnel”...
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Con la speranza che il prossimo anno
sia migliore del 2013 
AUGURO A TUTTI UN BUON 2014!

gianni dip.
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Attenzione!  
Il sottostante video, stranamente,
non si può vedere su questa pagina del blog,
ma direttamente su YouTube.
Dopo aver cliccato sulla freccia play del video stesso
cliccate  sulla parola sottolineata
"Guarda su YouTube"
oppure cliccate direttamente (QUI
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23 dicembre 2013

C'era una volta il... CONCERTO DI NATALE 1988



Un impegno improrogabile, mi ha impedito di assistere al 
"CONCERTO DI NATALE del 2013"
del “nostro” 
Corpo Bandistico Musicale Oratorio S. Luigi.

In compenso di questa assenza, pubblico un video che documenta alcuni momenti del
"CONCERTO DI NATALE del 1988"
sempre del “nostro” 
Corpo Bandistico Musicale Oratorio S. Luigi.

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 Le immagini del suddetto video, sono state estratte da una cassetta a nastro VHS pertanto la loro qualità è molto scadente. Questo però nulla toglie al valore “storico” dell’evento.
(buona visione)



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A tutti gli amici e ai visitatori del blog
Auguri per le prossime festività
 da
Rita & Gianni dip. 

28 luglio 2013

UN FIORE AL MESE - LUGLIO: L'ORTENSIA


Con questo post continua la serie
a cadenza mensile
che ogni mese descrive un fiore
presente nelle campagne o nei giardini di
Busnago e dintorni.
il fiore del mese di luglio è:


 
l ' O R T E N S I A

Nel linguaggio dei fiori, l’ortensia rappresenta freddezza, voglia di sfuggire, risicato ringraziamento.

E' una pianta con grosse infiorescenze ad ombrello che possono assumere vari colori fra cui rosa, azzurro o blu. Il colore dei fiori in realtà non dipende dalle varietà della pianta, ma è determinato dalla composizione del terreno e dagli additivi con i quali viene appositamente trattata.
Le ortensie sono belle anche recise, da tenere in vaso, e per farle durare più a lungo si possono fare essiccare, anche se con il tempo perdono un po' del loro colore.
L'ortensia è un arbusto che predilige i luoghi ombreggiati ed è originaria della Cina e del Giappone.
Il suo significato nel linguaggio dei fiori però non lo rende sempre un fiore da regalare con leggerezza poiché sono molti i sentimenti che lo stesso può esprimere. Insomma, se siete intenzionati a fare un gesto romantico, fate molta attenzione prima di decidere di regalare un’ortensia: deve essere unita in combinazione ad altre fioriture dal significato più diretto. Questo perché, a prescindere dal loro uso e dalla loro facilità di coltivazione, esse esprimono gratitudine per l’attenzione ricevuta, ma al contempo indicano l’intenzione, da parte di chi le regala, di tagliare la corda al più presto, di voler fuggire senza sapere quando tornare. E di sicuro questo non è il messaggio che si vuole condividere con la persona amata. Eppure la storia dell’ortensia, prescindendo dalle tradizioni che non la vogliono in Europa da tantissimo tempo come molte altre fioriture estive, è ispirata ad una grandissima storia d’amore, la cui principale caratteristica era quella di essere molto travagliata. Lo scopritore e traghettatore europeo di questo fiore di origine orientale, il naturalista Philibert Commenson, la chiamò Ortensia in onore della donna di cui era innamorato, la moglie di uno dei suoi migliori amici.
Il nome Ortensia è molto usato anche come nome femminile. 

Con questo video si conclude la serie 
"UN FIORE AL MESE"
mancherebbe il fiore di agosrto e di settembre, ma in questi due mesi
 il blog
"BUSNAGO E DINTORNI"
rimane inattivo per le meritate vancanze estive.
Per i fiore di ottore, vale quello del 2012
il  TOPINABUR
con il quale è iniziata questa serie.
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BUONE VACANZE A TUTTI
(gianni dip)


13 luglio 2013

VITA E GLORIA DI UNA ZUCCA DA COMPETIZIONE


Questo blog si chiama “Busnago e dintorni” perché, oltre agli eventi e notizie inerenti a Busnago, potesse riportare anche quelli dei paesi vicini.
 Il presente post riguarda, infatti, un personaggio di Porto d’Adda.
L’inizio di questa storia risale a ottobre del 2011 da un articolo del “Giornale di Vimercate” il cui tiolo recitava così:
.
“Porto: E’ DI EGIDIO LA ZUCCA DA RECORD”
.
Questo un piccolo riassunto dell’articolo:
 .
... In occasione del 13° concorso della zucca più grossa, che si è svolto presso il <<Club degli zucconi>> alla Colombina di Casatenovo, Egidio Caiani di Porto d’Adda, dopo la vittoria del 2010, per la seconda volta si è portato a casa il primo premio ... con una zucca dal peso di 296 Kg!...
 --------
Non avevo mai sentito parlare di zucche così grosse e pesanti, pertanto ho voluto conoscere il campione. 
Dopo una breve ricerca, direttamente a  Porto d’Adda, abbiamo avuto il primo contato.
Ho proposto al signor Egidio, persona gentile e molto disponibile, di poter seguire e filmare la “vita” della sua prossima zucca dell’anno successivo. Pertanto ci siamo dati appuntamento per il mese di maggio del 2012.
Da qui comincia il video che segue.
 (buona visione)

25 giugno 2013

UN FIORE AL MESE - GIUGNO: LA PASSIFLORA


Con questo post continua la serie
a cadenza mensile
che ogni mese descrive un fiore
presente nelle campagne o nei giardini di
Busnago e dintorni.
il fiore del mese di giugno è:


 
LA PASSIFLORA
  
  Correva l’anno 1600 (decennio più decennio meno) ed i Gesuiti decisero di chiamare Passiflora un fiore del tutto particolare, che ricordava nella forma i simboli della passione di Cristo. In lui i missionari vedevano raffigurata
  • La corona di spine (la raggiera centrale),
  • I chiodi (i tre stili),
  • La spugna imbevuta di fiele, o i martelli che hanno piantato i chiodi, (gli stami)
  • La frusta con cui veniva percosso (i viticci).
Di qui appunto il nome “fiore della passione” (da
passio e flos).
 
Una leggenda narra che la passiflora raccolse una goccia di sangue del Cristo flagellato. Ecco perché nel calice del fiore conserva tutti i simboli della passione di Gesù.

Si tratta di un fiore appartenente alla famiglia delle Passifloracee, che comprende più di 400 specie sempreverdi sia erbacee che arbustive. Proviene dall’America centro-meridionale (in particolare da Brasile e Messico) e predilige il clima temperato, al punto che in molte regioni d’Italia è difficile coltivarla per via degli inverni rigidi.
Nel nostro Paese generalmente si coltiva la Passiflora Cerulea, una delle poche specie capaci di resistere alle gelate dei mesi più freddi. Questa particolare varietà è caratterizzata da un splendida fioritura, che si manifesta da giugno a settembre, con fiori di color bianco-verdastro che possono raggiungere i 12 centimetri di diametro. Spettacolare è poi
l’arcobaleno della corona, con filamenti di colori diversi (blu all’apice, bianco al centro e bruno alla base). . 
I frutti crudi di Passiflora caerulea possono provocare nausea e vomito in seguito a ingestione. Contengono inoltre glicosidi e cianogenetici con azione depressiva sul centro cardio-respiratorio. 
In caso di elevato sovradosaggio si possono verificare lievi effetti di carattere allucinogeno. (wikipedia)

La Passiflora è una pianta rampicante sempreverde, che può raggiungere anche l'altezza di 7 metri e che si presta soprattutto per rivestire e coprire muri, reti, graticciati, ecc. 
Produce sottili fusti erbacei o semi legnosi, di colore verde brillante, e presenta numerosi viticci che permettono alla pianta di aggrapparsi con facilità ai sostegni.
Le foglie sono dello stesso colore dei fusti. 
 
Nel linguaggio dei fiori la Passiflora esprime: fede e religione.
(notizie "pescate" nella rete)

Nel video che segue, in tema con la “passione”, le diverse immagini di fiori della Passiflora li ho “contaminati” con la colonna sonora e alcuni testi tratti dal film Jesus Christ Superstar.

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Poesia:
Cresce la passiflora e inghirlanda
giocondamente la porta felice,
che, con l'occhio sereno d'un sorriso,
diventa alla regale Abitatrice
cancello di Paradiso.

Cresce la passiflora, ma alla fronte
della Madonna sono spine di fiori.
Appena Ella le scorge, dai suoi occhi,
già così vaghi d'arcani splendori,
par che il pianto trabocchi.

Cresce la passiflora, e alla finestra
Maria vede spuntar, ne l'aer fosco,
contro Gesù flagelli e rovi e croci,
mentre assassino dal cuore di tosco
urlan con aspre voci.

Cresce la passiflora, e della Madre
all'occhio stanco e al cuor rimasto solo,
di ragno una gran tela - oh, triste orrore ! -
ricopre d'un funereo lenzuolo.
(Fiori Mariani)

23 giugno 2013

FEUDO IN FESTA 2013 - LA CORSA DELLE TORRETTE


A BUSNAGO
Il 14 giugno 2013
si è svolta la prima giornata della manifestazione:

" FEUDO IN FESTA 2013"

organizzata dal Gruppo

SBANDIERATORI TORRE DEI GERMANI
----
Nel corso di questa prima giornata si è anche svolta la 

"CORSA DELLE TORRETTE"

che ha visto protagonisti i ragazzi delle scuole elementari dei quattro rioni di Busnago:

"TORRE DEI GERMANI"
-
"TORRE DELLA COLOMBAIA"
-
"TORRE DEL MUGNAIO"
-
"TORRE DEI NOCCIOLI"
.
.
.
Il video che segue, documenta alcuni momenti dalla gara.
Per improrogabili impegni famigliari, non ho potuto essere presente alle altre manifestazioni di 
Feudo in Festa. 
Pertanto, se qualcuno volesse veder pubblicate,in questo blog, le proprie immagini dell'evento,
sarei felicissimo di farlo.
CONTATTATEMI !!!
(gianni dip)



10 giugno 2013

FIORENTINO MARCANDALLI - INTERVISTA

Nel mio girovagare per le strade di Busnago e dintorni, spesso mi capita d'incontrare e intervistare persone di tutte le condizioni sociali.
Il materiale registrato lo conservo per essere successivamente elaborato e assemblato.

Non sempre, ma a volte, tra impegni personali, famigliari e richieste di autorizzazione, passa anche più di un anno tra l'intervista e la  pubblicazione nel blog.
Quella a Fiorentino Marcandalli risale al 30 aprile del 2012. 
Nel frattempo il protagonista...

18 maggio 2013

UN FIORE AL MESE - MAGGIO: LA ROSA


Con il video che segue,
continua il tema
a cadenza mensile
che ogni mese descrive un fiore
presente nelle campagne o nei giardini di
Busnago e dintorni.
Il fiore del mese di maggio è:

L A  R O S A


Simbolo per eccellenza di amore, devozione, ammirazione, bellezza e perfezione, la rosa è uno dei fiori di aspetto elegante più apprezzati da secoli. La ‘rosa degli amanti’ è notoriamente in tutto il mondo quella rossa che, nella mitologia, era il fiore sacro a Venere, la dea romana dell'amore, e che è rimasta l’espressione immortale di romanticismo più inconfondibile per dichiarare il sentimento di amore profondo e appassionato a una persona speciale, soprattutto il giorno di San Valentino. Regalate dai figli il giorno della ‘Festa della Mamma’ ancora in vita.
Presso numerose culture antiche le rose rosse erano utilizzate come decorazione nelle cerimonie nuziali e spesso per agghindare la sposa, così che sono rimaste legate al matrimonio in alcuni Paesi come simbolo di amore e di fedeltà.
A seconda della sfumatura del rosso dei petali, la rosa esprime emozioni diverse: quella intensa, sincero rammarico e dolore; il carminio, le fantasie erotiche; il cardinale, una fortissima attrazione; l’amaranto, il desiderio provato da lungo tempo; quella accesa come fuoco, le fiamme della passione; il porpora, promette solennemente amore eterno.
Dalla tonalità calda e vibrante come una fiammata di fuoco, la rosa arancione trasmette un messaggio di energia e di entusiasmo, di orgoglio e di fervore, ma anche di fascino, di intensa attrazione e di desiderio appassionato quasi come le rose rosse.
La rosa color pesca è un simbolo di modestia, che però esprime anche un sincero apprezzamento e l’ottimismo per il futuro.
La rosa gialla esprimeva gelosia, inganno, tradimento e infedeltà in epoca vittoriana, mentre nella cultura moderna evidenzia sentimenti puramente platonici: un’amicizia appagante, l’affetto, l’accoglienza, la gioia del prendersi cura che riscalda il cuore trasmettendo il calore del sole e il senso di esuberanza.
Le rose dai petali gialli chiari sfumati in rosa pallido sono un tradizionale simbolo di socialità, dedicato anche all’amico sempre presente nei ricordi.
Una dozzina di rose bianche – considerate il ‘Fiore della Luce’ – indicano purezza, castità, riservatezza, lealtà e rispetto. Associate al nuovo inizio come tutti i fiori bianchi, rappresentano anche l'amore giovanile, mentre in bocciolo indicano a una ragazza che è troppo giovane per legarsi sentimentalmente.
In alcune culture native americane e in quella occidentale, è la ‘rosa della sposa’, simbolo di felicità nella cerimonia nuziale tradizionale, mentre in Scozia il fiorire di una rosa bianca in autunno è inteso preannuncio di un matrimonio precoce. Nel Galles, le rose immacolate sono il simbolo del silenzio e dell'innocenza, così spesso adornano le tombe dei bambini, mentre uno di questi fiori è portato addosso dagli orfani nel giorno della ‘Festa della Mamma’. Simbolo di umiltà, di riverenza e di spiritualità come ogni fiore candido, le rose bianche rappresentavano la purezza della Vergine.
Le rose dalla corolla sfumata dal bianco al verde – colore dell'armonia, della fertilità, dell’opulenza che trasmette un senso di pace e di tranquillità – sono il migliore augurio di una nuova vita prospera o della ripresa in salute.
La rosa lilla rivela l’incanto e la prima emozione d'amore, mentre quella in tonalità lavanda o quasi viola esprime un senso di maestosità, di splendore regale, ma anche l’amore a prima vista e il desiderio, pur rimandando al simbolismo della magia, all’avvertimento di procedere con cautela e discrezione.
Non presente allo stato naturale, ma ottenuta in modo artificiale, la rosa blu è considerata un fiore sfuggente che incarna il misterioso e il desiderare l'irraggiungibile, compreso il fantasticare nella speranza di prodigi, nuove opportunità e possibilità.
Le rose rosso scurissimo tendente al nero trasmettono sensazioni di addio e di morte, quindi sono dedicate ai defunti, ma segnalano anche la fine di un sentimento, di una relazione amorosa o di un'idea, ma anche l’aspirazione a un cambiamento significativo in futuro.
Due rose manifestano affetto, innamoramento, fidanzamento o promettono un futuro matrimonio.
Tre rose rappresentano il legame esistente tra una coppia di innamorati e, per tradizione, celebrano l’anniversario di un mese.
Sei rose dichiarano di avvertire la mancanza dell’amata e il coinvolgimento sentimentale a qualunque età, giovanile o matura.
Sette rose esprimono la presenza di un’infatuazione.
Nove rose rappresentano la volontà di rimanere per sempre legati alla propria partner.
Dieci rose attestano che la relazione amorosa è davvero perfetta.
Una dozzina di rose asseriscono di desiderare legarsi all’amata per tutta la vita, per averla accanto soltanto per sé. Tredici rose dimostrano amicizia all’infinito.
Quindici rose rivelano il proprio dispiacere.
Diciotto rose sono inviate per scusarsi.
Venti rose svelano la sincerità dei sentimenti che si provano.
Ventuno rose palesano la dedizione amorosa.
Due dozzine di rose esclamano di appartenere all’amata.
Venticinque rose presentano le congratulazioni.
Tre dozzine di rose rendono manifesto di sentirsi perdutamente innamorati.
Quaranta rose attestano che il proprio amore è autentico.
Cinquanta rose palesano un sentimento amoroso incondizionato.
Un mazzo di rose aperte in fiore ringraziano con riconoscenza.
Di straordinaria bellezza naturale, la rosa fu consacrata a Venere, la dea dell'amore, dagli antichi Romani. Nella mitologia greca, Clori (o Cloride), la dea dei fiori, diede origine alla prima rosa tramutando una ninfa trovata senza vita allo scopo di preservarne tanta avvenenza. Afrodite, la dea greca dell'amore, le attribuì parte della sua appariscenza; Dioniso, dio dell'energia naturale, le regalò un profumo indimenticabile; le tre Cariti, divinità della bellezza, le donarono splendore, fascino e gioia; Zefiro, dio del vento di Ponente, soffiò tra le nuvole per spazzarle via così Apollo, dio del sole, riuscì a fare fiorire quella che fu subito designata come la ‘Regina dei fiori’.
Secondo una leggenda medievale, le prime rose apparvero miracolosamente per salvare una fanciulla innocente condannata ingiustamente a morte sul rogo. In seguito alle preghiere per ottenere la liberazione, le lingue di fuoco si spensero, la legna che stava bruciando si tramutò in rose rosse e quella ancora da ardere in rose bianche.
RELIGIONE E ARTE
Nel Cristianesimo, la rosa – il ‘Fiore della Madonna’ – fu di sovente raffigurata nell’iconografia religiosa anche con i Santi e la tonalità rossa fu adottata come simbolo del sangue versato dai martiri cristiani. Secondo una leggenda popolare, in origine la rosa cresceva soltanto in Paradiso ed era priva di aculei, ma questi comparvero sullo stelo quando il fiore spuntò sulla Terra così che gli uomini ricordassero sempre i peccati e la caduta dello stato di Grazia dopo che Adamo ed Eva furono cacciati dall'Eden.
Tra le numerose raffigurazioni delle rose citate dalla storia dell’arte, quelle più ricche di particolari furono dipinte dal ‘Raffaello dei fiori’, Pierre-Joseph Redouté (1759-1840), pittore del Lussemburgo ricordato per la pubblicazione di oltre duemila acquarelli che rappresentavano più di 1.800 specie floreali diverse. Il pittore e litografo Henri Fantin-Latour (1836-1904) fu un prolifico pittore di fiori, in particolare di rose, oltre che di nature morte e di ritratti di gruppi di artisti e scrittori parigini. Con questi fiori si cimentarono artisti francesi come Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) e Claude Monet (1922-1924), tra i massimi esponenti dell’Impressionismo, e il post-Impressionista Paul Cézanne. Nel ‘900, straordinarie sono state le opere dedicate alle rose da due famosi artisti statunitensi: la pittrice Georgia O'Keeffe 
 (1887-1986) e il fotografo Robert Mapplethorpe (1946-1989).
(informazioni “pescate” nella rete”).
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 Poesia
ELOGIO DI UNA ROSA 
Rosa della grammatica latina
che forse odori ancor nel mio pensiero
tu sei come l’immagine del vero
alterata dal vetro che s’incrina.

Fosti la prima tu che al mio furtivo
tempo insegnasti la tua lingua morta
e mi fioristi gracile e contorta
per un dativo od un accusativo.

Eri un principio tu: ma che ti valse
lungo il cammino il tuo mesto richiamo?
Or ti rivedo e ti ricordo e t’amo
perché hai la grazia delle cose false.

Anche un fior falso odora, anche il bel fiore
di seta o cera o di carta velina,
rosa della grammatica latina:
odora d’ombra, di fede, d’amore.

Tu sei più vecchia e sei più falsa, e odori
d’adolescenza e sembri viva e fresca,
tanto che dotta e quasi pedantesca
sai perché t’amo e non mi sprezzi o fori.

Passaron gli anni: un tempo di mia vita.
Avvizzirono i fior del mio giardino.
Ma tu, sempre fedele al tuo latino,
tu sola, o rosa, non sei più sfiorita.

Nel libro la tua pagina e' strappata,
strappato il libro e chiusa la mia scuola,
ma tu rivivi nella mia parola
come nel giorno in cui t’ho “declinata”.

E vedo e ascolto: il precettore in posa,
la vecchia Europa appesa alla parete
e la mia stessa voce che ripete
sul desiderio di non so che cosa:

Rosa, la rosa
Rosae, della rosa…


da "Poesie" (1919)
(Marino Moretti)

26 aprile 2013

25 APRILE 2013 - FESTA DELLA LIBERAZIONE A BUSNAGO

Ieri 25 Aprile 2013,
a Busnago è stato ricordato il 68° anniversario della

L I B E R A Z  I O N E

il video che segue, documenta alcuni momenti della giornata.
(buona visione)

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Nella prima parte del video che segue, un giovane parla ad altri giovani del 25 aprile. 
Il video prosegue con altre amenità più o meno interessanti fino al tema della rielezione del nostro 
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 

20 aprile 2013

QUATTRO FIORI NEL MESE DI APRILE: CIDONIA-FORSIZIA-MAGNOLIA-STELLATA-NARCISO


Con il video che segue,
continua il tema
a cadenza mensile
che ogni mese descrive un fiore
presente nelle campagne o nei giardini di
Busnago e dintorni.
Il fiore del mese di aprile... sono quattro.
  • LA CIDONIA
  • LA FORSIZIA
  • LA MAGNOLIA STELLATA
  • IL NARCISO


Alcune notizie  sui quattro fiori del video ("pescate" nella rete):

CIDONIA

La cydonia o cotogno giapponese o chaenomeles japonica, E' una pianta di origine asiatica, precisamente Cina, Giappone e Corea, per questo viene chiamata japonica, da uno dei suoi paesi d'origine, strettamente imparentata con le mele cotogne, di cui è una varietà da fiore. Il suo colore intenso le ha regalato poi anche il nome comune di Fior di pesco.

Una particolarità di questa pianta è che viene spesso usata per la creazione di bonsai, data la dimensione contenuta delle foglie e la bella colorazione del tronco che si desquama lasciando zone di colori diversi.

Ha un portamento arbustivo con rami densi e leggermente spinosi, dalla corteccia verde/marrone. Raggiunge l’altezza di 1,5 metri nella varietà .

Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera produce fiori di colore rosso/arancione e sbocciano anche per un paio di mesi.

La potatura del cotogno del Giappone si effettua dopo la fioritura.
Si potano i rami vecchi fino all’altezza di 3 gemme per favorire l’emissione di quelli nuovi. Si potano i rami centrali per favorire il soleggiamento e la forma della chioma.

In autunno la pianta produce piccole mele, gialle o rosse che, pur essendo eduli non sono adatte al consumo fresco ma cotte sono ottime per la preparazione di cotognate, marmellate e liquori.

E’ una pianta resistente, rustica e tollera le basse temperature fino a -15° senza coperture, si adatta a terreni argillosi, predilige posizioni soleggiate.

Una volta messa a dimora non avrà più bisogno di essere innaffiata, a parte in casi di siccità estrema.

Coltivata in vaso In vaso, se ricoverato in una veranda fresca e luminosa, fiorisce anche in inverno.

FORSIZIA
Nel linguaggio dei fiori la forsizia significa "bellezza fugace", simbologia pienamente giustificata dalla fioritura brevissima ma appariscente di questi arbusti molto decorativi.
La pianta trae il suo nome da William Forsyth, botanico scozzese fondatore della Reale Società di orticoltura a Londra, rinomatissima associazione del Settecento.
è una pianta che non necessita di particolari cure, l'unica sua necessità è quella di essere piantata in pieno sole, perchè senza un buon irraggiamento tenderà a diradare molto la sua magnifica fioritura.
Non necessita di un terreno particolare, l'unica cosa che teme sono i ristagni idrici.
Per quanto concerne la potatura l'unica attenzione da seguire è quella di non effettuare potature invernali ma aspettate a potare solo dopo la fioritura, perchè la pianta sviluppa i fiori solo sui rami nuovi dell'anno, quindi potature precoci vi ridurranno drasticamente la fioritura.
MAGNOLIA STELLATA

La Magnolia stellata nota anche come magnolia macrophylla è una pianta appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae che viene coltivata a scopo ornamentale in vaso, nei giardini e nei parchi comunali per la sua splendida fioritura

La pianta ha portamento arbustivo di forma arrotondata con rami di un bellissimo colore rosa- argenteo. E' una pianta robusta non sempreverde, che può raggiungere i 3 metri di altezza. I fiori, particolarmente profumati adornano i rami spogli di foglie che cresceranno solo dopo la fioritura (cui seguirà la lenta fruttificazione).
E' una pianta che ama le posizioni luminose e soleggiate e si sviluppa bene anche in zone con temperature molto rigide e inferiori agli 0°C.

La Magnolia è una pianta caratterizzata da una crescita molto lenta e generalmente non va potata. Eventuali rami secchi o danneggiati dal gelo vanno recisi dopo la fioritura.
NARCISO

Classificato come pianta che appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae, il Narciso è una pianta che ha origini europee. Produce fiori molto gradevoli sia per aspetto che per profumo, ma contiene una sostanza pericolosa: l'alcaloide Narcisina.Questo fiore ha una sua simbologia importante anche a livello culturale, poiché nella storia dei popoli sono presenti alcuni miti e leggende che prendono proprio tale fiore a metafora di alcune caratteristiche positive o negative del carattere degli uomini e delle loro debolezze.Gli antichi romani associavano il Narciso ai Campi Elisi, luogo che i latini identificavano con l'Aldilà. Per questo elementare motivo, i fiori di Narciso venivano deposti in grande quantità sulle tombe dei caduti in battaglia, da eroi, per la difesa di Roma.Nella religione celtica essi erano invece il sinonimo di una purezza purtroppo soggetta alla corruzione dei pensieri più cattivi degli uomini, capaci di esprimere sentimenti negativi come odio o invidia, fino a rendere tossico questo bellissimo fiore.Per la filosofia cinese, invece, il Narciso è un fiore che porta fortuna e quindi è usato per augurare un buon anno di prosperità a chi inizia una nuova stagione di studio o lavoro o anche a chi inizia una nuova vita familiare, al punto che si è diffusa la moda di farsi tatuare l'immagine di un narciso sul corpo, affinché sia di buon auspicio. 
Nell’antica Grecia si riteneva che il primo narciso – simbolo dell’egoismo, della vanità e della presunzione – fosse sbocciato laddove il mitico giovane cacciatore Narciso si era innamorato dell’immagine di se stesso riflessa in uno specchio d’acqua fino a morirne prematuramente a primavera annegando nel tentativo di abbracciarsi oppure, in un’altra versione, consumato dallo struggimento, da fame e sete, seduto solitario sulla riva. Quando era nato da una Naiade, Liriope, e dal dio fluviale Cefiso, l’indovino Tiresia ne aveva predetto infatti il destino di rimanere immortale finché non si fosse guardato. Il mito di Narciso, presente in numerose versioni, diventò ricorrente in opere artistiche a olio su tela come questa del Caravaggio:


  IL MITO DI NARCISO (video)

29 marzo 2013

BUSNAGO 1988: c'era una volta ...LA VIA CRUCIS


Oggi 29 marzo 2013 Venerdì Santo.
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Il Venerdì Santo del 1988 (25 anni fa) era il 1° aprile.
A Busnago, durante il giorno era caduta una pioggia continua e insistente.
Nelle prime ore della sera la pioggia era cessata lasciando il posto ad un’aria fredda autunnale.
Nonostante le avversità atmosferiche, molti Busnaghesi vollero partecipare alla
VIA CRUCIS VIVENTE
Organizzata dall’Oratorio di Busnago, dalla Compagnia Teatrale Scaenici ’74 con la collaborazione del rione Belgioioso.
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Il video che segue, documenta alcuni momenti dell’emozionante evento.
 (buona visione)